1. SERVIZI E INFRASTRUTTURE LOGISTICHE PER LO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE:
UNO SCENARIO DI RIFERIMENTO.

1.2. Crescita della mobilit� delle merci fra tendenze globali e soluzioni locali

Se la logistica va dunque interpretata come infrastruttura tecnica e organizzativa della produzione estesa, la sua evoluzione deve essere seguita con molta attenzione da parte delle istituzioni di politica economica che intendano assumere l�obiettivo di valorizzare il tessuto locale di piccole e medie imprese industriali e di servizio presenti sul proprio territorio. Per quanto le trasformazioni in atto nel campo della logistica siano solo all�inizio, le tendenze verso un ridisegno delle condizioni di vantaggio competitivo che queste trasformazioni comportano si stanno manifestando con sempre maggiore evidenza.
Il forte incremento della mobilit� delle merci È sia di breve come di lungo raggio È è un dato difficilmente controvertibile. Le stime effettuate dalla Commissione Europea indicano per il 2010 un incremento del traffico merci del 40%, gran parte del quale È in assenza di convinti interventi per il riequilibrio modale È si scaricher� sulle attuali infrastrutture stradali, aggravando una situazione di congestione che lungo alcuni assi ha già raggiunto soglie limite.
L�area mantovana si trova inoltre collocata in una peculiare posizione geo-logistica, essendo interessata sia allo sviluppo dei flussi di attraversamento terrestre est-ovest, cresciuti in modo consistente dopo l�apertura delle economie dell�Europa orientale, sia all�intensificazione dei collegamenti intercontinentali che interessano il Mediterraneo.
Il Canale di Suez È infatti un punto di passaggio sempre più importante dei traffici deep-see con l�area del Pacifico: dai porti dell�Adriatico e del Tirreno sono perci� destinati a crescere i flussi di interscambio con il Centro e Nord Europa, che costituiscono un�alternativa ai tradizionali collegamenti atlantici del Northern Ring. Se in questo quadro È come ha messo in luce il recente Piano Generale dei Trasporti È la penisola italiana si trover� a svolgere il ruolo di piattaforma logistica intercontinentale, l�area mantovana rappresenter� uno dei punti di passaggio dei collegamenti terrestri con il Nord Europa, la cui crescita maggiore interesser� soprattutto l�asse del Brennero.
Per quanto possa sembrare paradossale, non è affatto sicuro che questa situazione si traduca in un vantaggio logistico. In realtà, la capacità di catturare il valore aggiunto dei flussi di traffico dipende dallo sviluppo di adeguati servizi e strutture logistiche in grado di organizzare in modo razionale le attività connesse alla movimentazione di merci.
A rendere critica la situazione c�� il fatto che, rispetto al resto d�Europa, l�Italia sconta gravi ritardi nella realizzazione della propria rete infrastrutturale: basti considerare che negli ultimi 25 anni, a fronte di una crescita di 20 volte del volume di merci trasportate (dai 150 miliardi tonnellate/chilometro di met� degli anni �70 ai quasi 3mila miliardi attuali), gli investimenti sulle infrastrutture di trasporto si sono progressivamente ridotti sia in rapporto al Pil (da 1,4% allo 0,2%) che alla spesa pubblica (dal 25% al 5%).
A rendere difficile l�adeguamento della rete infrastrutturale non sono solamente i vincoli di bilancio ma anche la particolare complessit� decisionale che inevitabilmente si manifesta su un territorio ad alta densit� insediativa, qual È quello dell�Italia settentrionale, nel quale la diffusione di attività residenziali e produttive crea, allo stesso tempo, maggiori problemi di mobilit� e maggiori difficoltà a realizzare soluzioni infrastrutturali.
Non è questa la sede per entrare nel merito delle controverse ipotesi di intervento sulla rete infrastrutturale che interessano l�area mantovana; ciò che sembra giusto sottolineare È che la concreta prospettiva di incremento dei flussi di attraversamento dai porti del Tirreno all�asse del Brennero, render� la situazione degli attuali collegamenti stradali e ferroviari difficilmente sostenibile.
E questo richiede fin da subito non solo una capacità di decisione e attuazione degli interventi da parte delle istituzioni locali ma anche una volont� di dialogo e cooperazione con altre realtà e livelli istituzionali, così come con operatori del trasporto a scala molto più ampia.
D�altro canto, la forte crescita della mobilit� È anche il risultato di trasformazioni economiche e sociali in cui le distanze fra luoghi di produzione e consumo tendono sempre più a dilatarsi. Questo fenomeno È sospinto da un insieme di processi fra loro convergenti sui quali, anche ammesso fosse desiderabile contrastarli, i margini di azione a livello locale sono, di fatto, scarsamente influenti. In particolare, si possono segnalare tre forze principali che spingono in direzione di una estensione spaziale delle relazioni produttive e di mercato:

  1. tecnologiche, in particolare a seguito delle straordinarie innovazioni nel campo dei sistemi di comunicazione e dei trasporti, che hanno contribuito a ridurre le distanze geografiche e i costi di trasferimento delle informazioni nelle catene di fornitura e fra produttori e consumatori finali;
  2. organizzative e di mercato, con lo sviluppo di reti produttive sempre più fluide ed estese a scala globale, e con l�entrata nel mercato dei fattori e dei prodotti di nuove regioni dell�economia-mondo un tempo escluse dalla divisione internazionale del lavoro;
  3. politiche e istituzionali, che stanno portando ad una progressiva riduzione (e in alcuni casi, come in Europa, alla eliminazione) delle barriere tariffarie e non tariffarie fra economie nazionali, ampliando in questo modo lo spazio delle relazioni produttive e di mercato a cui imprese e consumatori possono liberamente accedere.
In questa prospettiva c�� il serio rischio che lo sviluppo della logistica possa rappresentare per alcuni sistemi locali più una minaccia da subire che un�opportunità da cogliere in termini di crescita economica e benessere sociale. Oltre ai problemi di impatto ambientale delle esternalit� connesse ai trasporti, tale situazione sta infatti prospettando una crescita tendenziale dei costi logistici che solo le imprese più strutturate riusciranno ad assorbire attraverso una riorganizzazione a scala internazionale della propria catena di fornitura e distribuzione, nonch� a seguito di elevati investimenti sulle tecnologie di rete.
Una situazione nella quale sono evidenti i costi ambientali e molto meno i vantaggi economici potrebbe ingenerare nelle società locali una reazione essenzialmente rivendicativa, con conseguenze che, se non affrontate per tempo, potrebbero portare a processi di deterioramento delle condizioni localizzative.
Ma È proprio questo il punto da cui partire per la definizione di una strategia di innovazione logistica per l�area mantovana: come trasformare un possibile vincolo localizzativo in un�occasione per accrescere la competitività del territorio e, allo stesso tempo, contribuire a rendere il sistema di logistica-trasporti più sostenibile e razionale dal punto di vista ambientale.

 


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