1.4.3: La produzione

La fase del processo produttivo riassume in se tutte le operazioni che vanno dalla presa in consegna dei beni da lavorare provenienti dal magazzino (semilavorati e materie prime), fino al momento in cui i beni finiti vengono spediti al cliente o al distributore, oppure trasferiti in magazzino e stoccati per essere destinati in un secondo tempo al mercato.

In questo intervallo le materie prime ed i semilavorati vengono trasformati fisicamente fino a costituire il prodotto finito; si tratta quindi di predisporre una struttura di comunicazione stabile, tale da permettere di programmare in modo puntuale la quantità e il tipo di prodotti richiesti in uscita, e di conseguenza saper indicare i tempi, i tipi e la quantità di beni da prelevare dal magazzino.

Il prodotto finito prima uscire dalla fase di produzione viene normalmente testato e verificato nelle sue caratteristiche (generalmente a campione) e poi imballato. Particolare importanza assume la verifica del prodotto finito: è indispensabile avere a disposizione processi di "feed-back" pronti ed efficienti nel caso in cui le caratteristiche riscontrate non siano corrispondenti a quelle attese. Infatti ci si trova di fronte al problema di determinare se un eventuale incongruità rispetto alle specifiche del prodotto richiesto, si sia determinata nel processo produttivo, oppure se i problemi risalgono alla fornitura oppure, ancora, se è l'errore umano che può aver creato qualche interferenza. In qualunque di questi casi, i processi di feed-back permetteranno di risolvere la questione nel modo che il management riterrà più adeguato.

In un processo ottimizzato la qualità del prodotto tende a migliorare (minor incidenza percentuale di prodotti difettosi), come conseguenza di forniture più precise, veloci, controllate e puntuali, di processi produttivi più fluidi e flessibili grazie a minori interferenze esterne ed interne, a strutture di controllo che hanno a disposizione informazioni migliori per prendere le giuste decisioni e i stringere i giusti accordi con i terzi. Le decisioni strategiche chiamate in causa non sono solo quelle di breve periodo (che sono per forza vincolate dalla struttura fisica e gestionale esistente), ma, soprattutto, anche quelle a medio-lungo termine, che permettono di valutare tecniche di produzioni alternative, metodi di gestioni più elastici e facilmente adattabili ad eventuali cambiamenti del mercato, il tutto avendo a disposizione informazioni provenienti da tutta la filiera produttiva.

1.4.4: La distribuzione

Avere un buon sistema distributivo, permettere di aumentare in modo decisivo il grado di incidenza dell'impresa in un mercato, sia per un aspetto prettamente pratico (vicinanza al mercato di sbocco, accessibilità), sia per aspetti più legati a scelte di marketing (visibilità del prodotto, immagine coerente). I canali così scelti spesso si dimostrano decisivi nel successo che si può conseguire; è del tutto evidente che se questi sono coordinati con tutta la filiera produttiva, come avviene col SCM, i benefici che ne derivano ricadono a cascata sul sistema-impresa. Si tratta ora di considerare alcuni aspetti di base della distribuzione e che verranno subito analizzati:

  1. La gestione dell'ordine di vendita;
  2. La gestione del magazzino in uscita;
  3. La gestione logistica;
  4. La gestione delle infrastrutture di consegna.

La gestione dell'ordine di vendita

Nel modello di riferimento per le operazioni nella supply chain, il termine "gestione degli ordini", comprende una serie di attività, tra loro anche molto diverse; per maggiore semplicità distinguiamo tre aree:

Il rapporto con il cliente prima dell'ordine: si intendono tutte quelle attività che vanno dalla redazione di preventivi, spesso richiesti, alla ricezione dell'ordine, all'aggiornamento del database della clientela, dei cataloghi dei prodotti, dei prezzi e di eventuali offerte.

Il rapporto con il cliente dopo l'ordine: in questo caso ci si riferisce alle attività connesse con il rapporto che si instaura con il cliente e che comporta, ad esempio, un attento monitoraggio sui tempi di consegna e relativi rendiconti in caso di aggiornamenti o di cambiamenti che possono intervenire relativamente al tipo di prodotto richiesto, alla sua quantità, al suo prezzo o alle condizioni di pagamento; ci si riferisce anche alle problematiche di riscossione dei crediti.

La gestione della contabilità, dei documenti relativi all'ordine (come le bolle di consegna, i documenti di carico e le fatture), dei registri aziendali.

Anche in questo caso la maggior flessibilità e la semplificazione dei processi derivanti dalla gestione integrata della supply chain, si viene a riscontrare in maniera evidente; quando infatti le procedure diventano più elastiche e precise, ed i processi si semplificano, il lavoro da eseguire diviene più rapido ed efficace. Lo stesso principio vale la gestione del magazzino, della logistica e delle infrastrutture di spedizione.

La gestione del magazzino in uscita

Si era già parlato della gestione del magazzino precedentemente, descrivendo la fase di "mantenimento" delle merci, nella fase di fornitura/approvvigionamento a pagina 28. In quell'ambito ci si era limitati a descrivere il processo di entrata in magazzino delle materie prime e dei semilavorati, e della loro gestione; in realtà in magazzino oltre ai beni provenienti dai fornitori, vengono stoccati anche i prodotti finiti una volta usciti dal processo produttivo, come indicato in rosso nello schema di pagina 35; non tutti i beni una volta prodotti vengono immediatamente spediti al cliente o presso i distributori, e ciò dipende da una gran quantità di fattori, primo fra tutti il tipo di prodotto di cui si parla.

Tuttavia, facendo riferimento allo SCOR, l'attività di gestione del magazzino relativo ai beni finiti, vanno dalle operazioni successive all'imballaggio dei prodotti finiti usciti dalla fase di produzione vera e propria, sino all'uscita degli stessi dal magazzino quando sono presi in consegna dal vettore (organizzazione delle spedizioni); si tratta di raccogliere, trasportare e deporre i beni finiti secondo uno schema predisposto in base alle necessità dell'impresa seguendo i criteri dell'efficienza, della rapidità e della praticità.

La gestione della logistica

Lo SCOR si riferisce in questo caso a tutte le attività di trasporto delle materie prime, dei semilavorati, e dei beni finiti all'interno dell'impresa (logistica interna), da questa verso l'esterno (verso i fornitori, come nel caso di merci rese perché difettose, verso i clienti o gli eventuali distributori) e dai terzi verso l'impresa (dai fornitori oppure dai distributori o dai clienti) - logistica esterna. Questa, come già visto, viene pianificata a livello dell'intera catena del valore, con indubbie ricadute positive sulle imprese coinvolte; per quanto riguarda la logistica interna, valgono le stesse considerazioni sui miglioramenti possibili nell'ottica del SCM fatte per la gestione degli ordini di vendita.

La gestione delle infrastrutture di consegna

Sono le attività che curano e gestiscono i canali di distribuzione, le consegne e la loro qualità. A queste strutture è richiesta la massima rapidità e adattabilità alle esigenze che si possono verificare nel rapporto sia verso il cliente, che verso i fornitori; inoltre, tali caratteristiche sono richieste nel rispondere alle esigenze ed alle necessità della produzione. Nel SCM la gestione delle infrastrutture di consegna avviene, come già osservato ad un livello esterno alla singola impresa, la qual ha comunque una voce in capitolo piuttosto importante nel fornire informazioni preziose e nel contribuire in modo attivo a definire priorità, obiettivi e strategie in materia.



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