CAPITOLO II

L'ICT e l'Occupazione

2.1 Le caratteristiche del nuovo paradigma tecnoeconomico

Secondo la definizione di Freeman e Soete (1994), l'ICT (Information Comunication Technology) è "un nuovo paradigma tecnoeconomico riguardante la progettazione, la gestione ed il controllo dei sistemi di produzione di beni e servizi in tutta l'economia, basato su un insieme interconnesso di radicali innovazioni nei computer, nel software, nei sistemi di controllo, nei circuiti integrati e nelle telecomunicazioni, che hanno consentito una drastica riduzione dei costi di archiviazione, elaborazione, trasmissione e distribuzione di informazioni" (Freeman e Soete, 1994, pag. 47).
Il paradigma ICT viene definito tecnoeconomico, in quanto la tecnologia innovativa di cui dispone riesce a diffondersi nell'economia di mercato, fornendo benefici sia di tipo tecnico, sia di tipo economico.
Introdurre un paradigma tecnoeconomico innovativo significa utilizzare una nuova filosofia di produzione e progettazione. Il pieno godimento dei suoi benefici economici e sociali, incluso lo sviluppo dell'occupazione, dipende da un processo di sperimentazioni sociali e di apprendimento, ancora nella sua fase iniziale. La penetrazione dell'ICT riguarda tutti i settori e i servizi, i loro legami e le caratteristiche delle diverse società industriali. L'introduzione di tecnologie completamente nuove porta con sé molti cambiamenti sociali ed istituzionali, tra cui quelli del modello occupazionale e delle qualifiche professionali. All'estremo, George Gilder (1993) in un suo articolo sull'Economist sostiene che i cambiamenti tecnici stimoleranno quelli istituzionali.
Il quadro socio-istituzionale ereditato dal passato a volte non è stato correttamente adattato alle potenzialità delle nuove tecnologie, ostacolando il processo di creazione di posti di lavoro e l'aumento della produttività.
Ad esempio, cinquant'anni fa, si sarebbe difficilmente immaginata la diffusione degli elettrodomestici in tutte le case italiane ed, ancor più, l'incremento dell'occupazione verificatosi nelle industrie che li producevano.
Allo stesso modo, al momento risulta complesso prevedere i futuri modelli di produzione e di fornitura di servizi tra mezzo secolo. Ciò nonostante, solo una prospettiva di lungo periodo può evitare quella scarsità di immaginazione, che vede nel progresso tecnico soltanto una riduzione del volume degli occupati.

La scelta dello sviluppo, della definizione e dell'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione fu fortemente influenzata dai vantaggi che esse permettono di trarre dalla competizione, dalla loro profittabilità attesa e dal potenziale risparmio di tempo che consentono.
I principali tipi di vantaggi che l'utilizzo dell'ICT porta con sé possono essere suddivisi in cinque categorie: la prima riguarda la rapidità e la precisione con cui le informazioni sono elaborate e trasmesse.
Proprio questo vantaggio è stato il motivo centrale che portò lo sviluppo delle calcolatrici. La seconda investe la capacità di archiviazione di un'enorme quantità di dati. La terza categoria fa riferimento alla flessibilità nell'organizzazione della produzione, della progettazione, della commercializzazione e dell'amministrazione.
La quarta ci parla del collegamento in rete con e tra imprese, individui ed organizzazioni. Infine, l'ultima concerne il reperimento di informazioni.
Nel 1840, quando l'economista Charles Babbage realizzò la prima calcolatrice, egli non aveva a disposizione una tecnologia valida che ne permettesse il successo commerciale, poiché mancava la rapidità e la precisione di elaborazione e trasmissione delle informazioni. Solamente negli anni Quaranta del Novecento, si fu in grado di realizzare il suo sogno con la creazione di macchine elettroniche di grande velocità e capacità di memoria.
I restanti vantaggi che i sistemi computerizzati attualmente offrono, si manifestarono solo durante il processo di diffusione, rivelando la nascita di un modello di nuovo sviluppo imprenditoriale, in conflitto con il vecchio paradigma proprio del fordismo. Si propone qui di seguito uno schema semplificato di confronto tra i due paradigmi.

Inizialmente, il computer non era una tecnologia dominante, per sopravvivere dovette lottare contro tecnologie e sistemi profondamente differenti. Si riteneva che non vi sarebbe mai stato un livello di domanda elevato per tali macchine: il loro futuro riguardava solo applicazioni statali, militari e scientifiche. Le difficoltà furono elevate, ma già da allora, i computer dimostrarono tutti i loro vantaggi tecnici.
Negli anni Cinquanta, i computer si inserirono nelle strutture gerarchiche delle grandi imprese, soprattutto per il risparmio di tempo nell'immagazzinamento e nella elaborazione delle informazioni in applicazioni standardizzate, che essi permettevano.
Il risparmio di tempo è l'elemento chiave, ha avuto un ruolo determinante nella diffusione dell'ICT: la rapidità di elaborazione dei dati è cresciuta esponenzialmente.
Le sue applicazioni riguardano molti aspetti: l'integrazione (tramite reti telematiche interne all'impresa) dei programmi di produzione e della gestione degli stocks con gli acquisti ed i fornitori, l'utilizzo dell'elettronica nel design con l'utilizzo del CAD (che ha portato con sé un pronto disbrigo del lavoro negli "uffici progettazione"), l'introduzione di magazzini computerizzati e di sistemi di controllo inventariale, capaci di affrontare rapidamente variazioni anche diarie della domanda.
Tutte queste innovazioni portarono la conseguente riduzione del lead-time¹ per i nuovi prodotti e processi, una maggiore flessibilità del product mix e dei programmi di subappalto, più rapidità nello svolgimento delle pratiche di ufficio, un miglioramento nelle consegne alla catena distributiva, nonché risparmi nelle scorte.
Dagli anni Sessanta ad oggi, il boom dei circuiti integrati, ha permesso di raggiungere il numero di parecchi milioni di componenti collocati in un chip. Rapide innovazioni nel design e nel product mix furono logiche conseguenze, che diventarono così caratteristiche distintive dell'industria elettronica.
Negli anni Ottanta emersero la velocità, la capacità di memoria, la flessibilità e l'integrabilità in Rete. Fu in tal modo che i cambiamenti organizzativi e quelli tecnici si legarono indissolubilmente. Sistemi flessibili di produzione (FMS e "sistematizzazione") e produzione integrata dal computer (CIM) diventarono la regola, sostituendo la diffusione di singoli pezzi.
Per tutti gli anni Novanta, pc e microprocessori hanno visto il loro grande trionfo. Senza dubbio, il software e l'informatica hanno costituito uno dei settori a più rapido sviluppo dell'ultimo decennio ed, inoltre, l'aumento dell'occupazione è stato molto elevato.
Attualmente, la risposta del marketing ai mutamenti della domanda dei consumatori e la fornitura di servizi sempre nuovi (come tele-shopping, tele-banking, teleconferenze e telelavoro) sono, di certo, in forte sviluppo.
Va aggiunto che il successo è stato raggiunto solo per mezzo del coinvolgimento degli utenti finali nel cambiamento tecnico, organizzativo e formativo.
L'élite delle imprese che sono riuscite in questa attività ha potuto raccogliere grandi benefici di flessibilità, e conseguentemente economie di scopo, qualità, immagine dei prodotti, personalizzazione del design e rapide reazioni ai mutamenti del mercato.

 


Top| Sommario| << Precedente | Successiva >>
>> Home Page www.magazzinovirtuale.it <<