CAPITOLO I: IL MAGAZZINO

1.4.0 LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE SCORTE

L'obiettivo principale della gestione finanziaria delle scorte di magazzino e quello di rendere minimi i costi riguardanti l'acquisizione e l'utilizzo delle scorte medesime.
In rapporto alla loro origine esistono vari tipi di scorte: le scorte tecniche o funzionali e le scorte speculative.
Le prime sono quelle collegate alla risoluzione del problema di sincronizzare i vari processi aziendali. Le seconde sono quelle che derivano da opportunità che l'impresa ha colto nei mercati di acquisto.
Al fine di rendere ottimale il rapporto tra costi e livello di servizio (soddisfazione della domanda) il management È tenuto a perseguire 3 importanti obiettivi: un obiettivo produttivo, cioè garantire la continuità e la regolarità nel flusso dei materiali; un obiettivo finanziario, cioè mantenere bassi i volumi e i tempi di giacenza (immobilizzi) delle scorte; un obiettivo economico, cioè impegnare al minimo gli spazi e le risorse addette alla movimentazione.
Esistono almeno due alternative di gestione che soddisfano in misura diversa tali obiettivi: la c.d. gestione a scorta, nella quale i livelli di scorta¹ sono determinati in base ai consumi storici; la c.d. gestione a fabbisogno², nella quale i livelli di scorta sono determinati in base alle previsioni d'ordine.
I parametri caratteristici della cosiddetta gestione a scorta sono sostanzialmente: il lotto economico d'acquisto (LEA), quello di produzione (LEP), i livelli della scorta di sicurezza (SS) e il punto di riordino (PRM), oltre naturalmente ai vincoli di capacità del magazzino.

1.4.1 IL LOTTO ECONOMICO D'ACQUISTO

L'approccio maggiormente diffuso a livello aziendale inerente all'individuazione della quantità da acquistare È rappresentato dal "lotto economico d'acquisto", anche detto lotto ottimale di approvvigionamento.
Il lotto economico d'acquisto è la quantità di merci o di materiali che ogni volta È opportuno ordinare per rendere minima la combinazione dei costi totali che l'impresa deve sostenere per il loro approvvigionamento (costi di ordinazione) e di quelli che si ricollegano alla conservazione delle scorte di magazzino (costi di stoccaggio). Analizzando queste due componenti si può comprendere come dal "semplice" obiettivo di minimizzare i costi si venga a determinare il "lotto economico d'acquisto".
I costi di ordinazione (o costi di gestione degli ordini) sono tendenzialmente costi fissi poiché non dipendono dall'entità del singolo ordine. I costi relativi all'emissione dell'ordine e quelli per il successivo controllo della fattura non cambiano sia che si acquisti una sola unità di una data merce o che se ne acquisti 1000 unità.
I costi di stoccaggio, anche detti costi di mantenimento delle scorte, sono dei costi variabili, cioè direttamente correlati ai volumi delle scorte. E' da tener conto che maggiori sono i tempi di permanenza delle merci in magazzino, maggiori sono i costi connessi agli interessi sul capitale investito, al rischio di eventuali avarie, deperimenti, obsolescenze,...Di seguito si riporta una tabella nella quale si riassumono i diversi costi di ordinazione e di stoccaggio.


Tabella 1.1 - Riepilogo costi di gestione e di stoccaggio

1.4.2 COSTI DI ORDINAZIONE

I costi di ordinazione sono costituiti da:

I costi di ordinazione e trasporto sono proporzionali al numero di ordini e di trasporti.
Nell'analisi del nostro studio non consideriamo, almeno inizialmente, in questa categoria: i costi di trasporto proporzionali ai volumi, né le provvigioni di acquisto proporzionali ai volumi di acquisto. La formula dei costi di ordinazione può essere così espressa:
(costo fisso per ogni ordinazione È numero degli ordini)

Nella quale indichiamo con:


Figura n.1.4 - Andamento dei costi di ordinazione

Come si può notare la curva dei costi di ordinazione ha un andamento decrescente.
In quanto tali costi sono rappresentati per lo più da costi fissi (indipendenti dalla quantità ordinata); quindi il loro totale annuo diminuisce al diminuire del numero degli ordini.
In definitiva, maggiore È Qx, minore sarà y1.



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